domenica 9 dicembre 2012

LA BABA YAGA E LA VALCHIRIA


Maurizio Frullani crea composizioni complesse e teatrali. Diventa costumista e regista di rappresentazioni mitologiche, religiose e leggendarie ambientate in una luce abilmente alterata. Astratte ma anche bizzarre e surreali, le immagini sono sorprendentemente spiazzanti: le Valchirie cavalcano improbabili biciclette, San Sebastiano, trafitto dalle frecce, riposa senza dolore sulla poltrona di un dentista. Frullani gioca con la mitologia e con la storia, ma l’atmosfera che si respira non è poi così leggera: gli sguardi dei suoi protagonisti hanno le palpebre chiuse, talvolta incrostate dall'argilla. 
L'immaginazione dell’artista si sintonizza sulle frequenze dell’arcaico e del mito, mettendo in moto i meccanismi della suggestione che espandono, a loro volta, la carica poetica di un lavoro profondo.